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NATIVE AMERICANS 4 OBAMA !

NATIVE AMERICANS 4 OBAMA !
Native Americans for Obama but... IS OBAMA FOR NATIVE AMERICANS?

lunedì 27 aprile 2009

STOP AL SILENZIO

STOP AL SILENZIO SUI CRIMINI DELLA CHIESA CATTOLICA NEL GENOCIDIO DEI NATIVI AMERICANI (Campagna informativa)
Vogliamo sottoporre alla vostra cortese attenzione riguardo l'implicazione della Chiesa Cattolica nei crimini commessi nelle scuole residenziali canadesi e nelle boarding school americane.
Questi crimini sono ormai documentati e ampiamenti diffusi su Internet, ma trovano scarsa attenzione sui media e sui giornali; la nostra richiesta è di porre fine a questo ingiustificato silenzio. Nel giugno scorso il primo ministro canadese Stephen Harper ha chiesto ufficialmente scusa per gli orrori commessi in queste scuole, sancendo, con questo atto, se non giustizia, il riconoscimento ufficiale degli orrori commessi in queste scuole. Più di 100.000 nativi americani furono costretti dal governo degli Stati Uniti a frequentare scuole cristiane. Il sistema, che ha avuto inizio con il presidente Grant nel 1869, è continuato anche nel 20° secolo. Funzionari della Chiesa, missionari, e le autorità locali hanno preso i bambini dai loro genitori e li hanno spediti nelle scuole cristiane, le Boarding School, e costretti altri ad iscriversi nelle scuole cristiane delle riserve. Sono stati separati dalle loro famiglie, per la maggior parte dell’anno, talvolta senza una sola visita della famiglia.
Praticamente imprigionati nelle scuole, i bambini hanno sperimentato una devastante litania di abusi, di assimilazione forzata e abusi sessuali e fisici. L’escalation di abusi sessuali sulle scuole delle riserve è continuata fino alla fine degli anni 1980. Le sevizie fisiche e psicologiche, le torture, gli stupri, i reati sessuali, gli omicidi e tutti gli altri atti di violenza, aggravati dal comportamento silente ed omertoso fin qui sistematicamente osservato dalla Chiesa, non possono e non devono essere ulteriormente nascosti.
Tali crimini, che hanno avuto come conseguenza la morte, solamente nel Canada, di 50.000 bambini Nativi Americani, strappati alle loro famiglie con la complicità dei governi e costretti con la forza alla conversione culturale e religiosa, con la finalità e il modus operandi definito dal Diritto Internazionale come “Genocidio”.
Studiosi e attivisti hanno solo adesso iniziato ad analizzare quelli che definiscono “gli effetti cumulativi di queste esperienze storiche in genere sulle comunità tribali e le generazione di oggi”. Effetti in molti casi devastanti. Kevin Annett ha realizzato un documentario, “Unrepentant: Kevin Annett and Canada’s Genocide”, che è stato premiato, al New York Independent Film and Video Festival nel 2006 e come miglior documentario al Los Angeles Independent Film Festival nel marzo 2007; descrive la storia personale di Kevin Annett quando, nelle veste di reverendo, si è scontrato con la Chiesa Unita per il suo interessamento ai fatti accaduti nelle scuole residenziali canadesi e il genocidio commesso dai responsabili religiosi di queste scuole, e riporta numerose testimonianze dei nativi sopravvissuti.
Questo documentario è stato, oggi, da noi sottotitolato in italiano, chiediamo che sia trasmesso
integralmente, siamo a disposizione per fornirlo a chiunque sia interessato a mandarlo in onda.
www.nativiamericani.it
La riproduzione e la diffusione di questo documento è libera per tutti i siti a carattere non
commerciale e ai soli fini di diffusione informativa. Per tutti gli altri casi è espressamente vietata la copia, la diffusione, anche parziale di questo documento senza l’autorizzazione, da inoltrare a: info@nativiamericani.it
Attualmente è possibile vederlo su http://www.nativiamericani.it. Stiamo attivando una campagna
informativa per far conoscere questi fatti, i loro responsabili diretti e indiretti. Chiediamo il
vostro supporto e il vostro aiuto. Ci rendiamo conto che non è una richiesta semplice, ma facciamo
appello al vostro senso di responsabilità e giustizia, ai valori civili e democratici che siamo certo
animano il vostro lavoro, affinché essa sia accolta. La maggioranza di queste scuole scuole - lager era gestita dalla Chiesa Cattolica, e per la restante parte da altre Chiese. Potete facilmente trovare
informazioni dettagliate sul sito http://www.hiddenfromhistory.org, sul nostro Blog http://www.nativiamericani.it ma anche su centinaia di siti internet. Aiutateci a ristabilire la verità, a
dare giustizia a tutti i bambini uccisi e senza nome, senza degna sepoltura, ai sopravvissuti e alle loro famiglie. Aiutateci a far sì che la Chiesa Cattolica riconosca ufficialmente e pubblicamente la propria responsabilità diretta in questi crimini.

Quella che segue è la nostra personale lettera inviata al Vaticano, scrivi anche tu
una tua lettera e diffondi la verità.

Lettera indirizzata a: Archivio segreto del Vaticano asv@asv.va, Radio Vaticana
sedoc@vatiradio.va, dirgen@vatiradio.va, Uffico Internet della Santa Sede ufficio-internet@net.va;
office@net.va, “L’Osservatore Romano” ornet@ossrom.va, Diocesi di Roma
segreteriagenerale@vicariatusurbis.org, Ufficio Stampa e comunicazioni sociali del Vicariato di
Roma comsoc@roma.chiesacattolica.it, stampa@vicariatusurbis.org, Famiglia Cristiana
famigliacristiana@stpauls.it, direzionefc@stpauls.it, Vatican Information Service vis@pressvavis.
va,Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali giuliodori@chiesacattolica.it,
f.mazza@chiesacattolica.it, Centro Televisivo Vaticano ctv@ctv.va

06/11/2008
“Scriviamo la presenta lettera per chiedere che la Chiesa Cattolica riconosca ufficialmente e
pubblicamente la propria responsabilità diretta nei crimini commessi nelle scuole residenziali
cattoliche canadesi e nelle Boarding School cattoliche americane. A seguito di questa richiesta,
chiediamo l’istituzione di un’inchiesta approfondita sui responsabili, diretti e indiretti, di tali crimini, che hanno avuto come conseguenza la morte, solamente nel Canada, di 50.000 bambini Nativi Americani, strappati alle loro famiglie con la complicità dei governi e costretti con la forza alla conversione culturale e religiosa, con la finalità e il modus operandi definito dal Diritto Internazionale come “Genocidio”. Il 9 dicembre 1948, la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di Genocidio, all’articolo II, ha definito il Genocidio come uno dei seguenti atti effettuato con l’intento di distruggere, totalmente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso:

1. Uccidere membri del gruppo;
2. Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;
3. Influenzare deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con lo scopo di portare alla sua
distruzione fisica totale o parziale;
4. Imporre misure tese a prevenire le nascite all’interno del gruppo;
5. Trasferire forzatamente bambini del gruppo in un altro gruppo.

Il termine Genocidio è stato definito quindi dall’ONU come “Gli atti commessi con l’intenzione di
distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”. Anche la
sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale, è di solito inserita sotto la definizione di genocidio. Ciò che è stato fatto in queste scuole, sotto la diretta gestione della Chiesa Cattolica e di altre Chiese, rientra
pienamente nella definizione del crimine di Genocidio intenzionale, e in quella di Etnocidio. Per questi crimini, la Chiesa Cattolica non ha mai ammesso la propria responsabilità, è giunta l’ora che la verità debba essere conosciuta da tutti, anche a seguito delle scuse ufficiali del Primo Ministro canadese Stephen Harper del giugno scorso, che sancisce, con questo atto, se non giustizia, il riconoscimento ufficiale degli orrori perpretati in queste scuole. Più di 100.000 nativi americani furono costretti dal governo degli Stati Uniti a frequentare scuole cristiane. Il sistema, che ha avuto inizio con il presidente Grant nel 1869, è continuato anche nel 20° secolo. Funzionari della Chiesa, missionari, e le autorità locali hanno preso i bambini dai loro genitori e li hanno spediti nelle scuole cristiane, le Boarding School, e costretti altri ad iscriversi nelle scuole cristiane delle riserve. Sono stati separati dalle loro famiglie, per la maggior parte dell’anno, talvolta senza una sola visita della famiglia. Praticamente imprigionati nelle scuole, i bambini hanno sperimentato una devastante litania di abusi, di assimilazione forzata e abusi sessuali e fisici. L’escalation di abusi sessuali sulle scuole delle riserve è continuata fino alla fine degli anni 1980. Le sevizie fisiche e psicologiche, le torture, gli stupri, i reati sessuali, gli omicidi e tutti gli altri atti di violenza, aggravati dal comportamento silente ed omertoso fin qui sistematicamente osservato, non possono e non devono essere ulteriormente nascosti. Non si può più chiudere gli occhi su quella che è ormai una realtà comprovata e documentata, e questo non accadrà fino a che la giustizia non farà il suo corso. Attendiamo una vostra presa di coscienza pubblica, che, ponendo fine al silenzio, possa restituire, almeno in parte, giustizia alle vittime del vostro operato, ai sopravvissuti e alle loro famiglie, nonché a tutti i popoli Nativi Americani, poiché, le vittime di tali crimini non furono soltanto i 50.000 bambini morti delle scuole residenziali, ma anche i sopravvissuti, la cui attuale condizione sociale è stata descritta dai gruppi per i diritti umani delle Nazioni Unite come
quella di “una popolazione colonizzata al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società dal terzo mondo” (12 novembre 1999). Studiosi e attivisti hanno solo adesso iniziato ad
analizzare quelli che definiscono “gli effetti cumulativi di queste esperienze storiche in genere sulle
comunità tribali e le generazione di oggi”. E, affinché il riconoscimento e rammarico per i vostri
errori/orrori, non derivi solo in una formale giustificazione per le azioni compite eludendo le
responsabilità per i vostri atti, chiediamo inoltre la divulgazione integrale di quanto accaduto nelle scuole: i crimini e chi li ha commessi e l’istituzione di un tribunale penale internazionale con il potere di citare, arrestare e perseguitare i responsabili; chiediamo che i sopravvissuti possano portare a casa i resti di tutti i bambini che sono morti in queste scuole per dar loro una degna sepoltura e stabilire dei luoghi pubblici alla loro memoria. Ci attendiamo quindi una risposta in merito, ripetiamo, una presa di coscienza che ponga fine al silenzio. Non vi è ragione perché questo non avvenga”.

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